La Piattaforma. La Città Nuova
La Piattaforma. La Città Nuova è un’idea progettuale che muove in continuità con Nuovi corpi, nuovi sguardi nella danza contemporanea di comunità - progetto triennale 2015/17 ideato e co-realizzato da Associazione Didee - arti e comunicazione e Associazione Filieradarte – che si è adoperato per la formazione di un nuovo sguardo sullo spettacolo dal vivo, la partecipazione attiva del pubblico alla danza e la costruzione di legami solidali, incrementando attività e collaborazioni trasversali tra ambiti culturali, teatrali, sociali ed educativi.
Nel nuovo triennio l’attenzione all’individuo e ai suoi bisogni primari e secondari si traduce in un interesse per la comunità cittadina, in grado di intercettare e riportare in ambito performativo e di ricerca gli stimoli che i singoli, radunati in un atto collettivo, sono in grado di presentare.
Il progetto 2018/20, partendo dall’osservazione della contemporaneità e dalle fragilità degli spazi urbani, individua nella metodologia della danza contemporanea e di comunità, un alternativo approccio che rimette la persona al centro, attraverso tre temi che ci accompagnano in un’indagine esperienziale e sul campo: lavoro, comunità plurali, environment.
Professionisti nazionali e internazionali nell'ambito della danza contemporanea e di comunità, affiancano - nelle proposte laboratoriali e nei percorsi creativi intergenerazionali e interculturali - artisti, operatori del sociale e enti culturali in un virtuoso aggiornamento interdisciplinare, sviluppando nuove pedagogie del movimento volte alla professionalizzazione, al dialogo interculturale e intergenerazionale, al ben-essere.
Il nuovo progetto La Città Nuova ha tratto spunto da Altissima povertà – un progetto di Virgilio Sieni per la città di Torino, un percorso curato da Associazione Didee e che nel 2016 ha visto il coinvolgimento di un centinaio di cittadini, danzatori e tutor, impegnati per quattro mesi in intense sessioni di prove tenutesi in molteplici spazi della città, dalle periferie al centro. L’individuo è stato così protagonista di una costruzione creativa apportando l’arcaico sapere del gesto nella mediazione sociale.
Sintesi finale, oltre i grandi eventi alla Reggia di Venaria e al Complesso monumentale del Broletto di Novara, la restituzione pubblica nel 2017 al Palazzo civico di Torino, simbolicamente luogo del Consiglio Comunale e, ancora, la pubblicazione del volume da cui prende nome il nostro progetto La Città Nuova, che mette a confronto l’esperienza del coreografo a Mantova, Torino e Firenze, abitate da una comunità del gesto che torna ad essere “polis”, ri-creandone l’identità e la memoria.
CAMPI TEMATICI
Laboratori, performance, incontri e percorsi formativi professionalizzanti, sono le strategie di audience engagement pianificati per coinvolgere artisti e cittadini, persone di tutte le età, provenienza e competenza, in luoghi o spazi simbolo della città, gravitando attorno a tre campi tematici individuati dal progetto.
2018 – Lavoro
Nel 2018 il progetto La Città Nuova - Giovani, lavoro e comunità in cammino ha posto specifica attenzione alle nuove generazioni di artisti, alle donne e ai migranti, “categorie” fragili e poco riconosciute, la cui prospettiva lavorativa è soggetta a trasformazioni continue.
Attento alle trasformazioni della città e del tessuto sociale, il progetto ha proposto attività di danza contemporanea e di comunità, performance musicali, convegni e seminari sul tema dell’innovazione culturale e delle nuove professioni. Ideato dalle Associazioni Didee – arti e comunicazione, Filieradarte e Merkurio – Progetti musicali con l’intento di promuovere la partecipazione attiva di differenti generazioni di cittadini e la creazione di legami solidali in grado di rigenerare gli spazi urbani attraverso nuove forme artistiche e relazionali, il progetto ha risposto alle linee guida del bando Polo del '900 della Compagnia di San Paolo con il coinvolgimento dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, l’ISMEL (Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali) e l’Associazione Almaterra (Centro interculturale delle donne Alma Mater).
Tra gli eventi proposti, laboratori di danza di comunità che hanno accompagnato artisti e cittadini alla realizzazione di una performance corale a cura di Virgilio Sieni. L’azione coreografica dal titolo TORINO|BALLO 1945_GRANDE CAMMINO POPOLARE, realizzata in occasione della Festa del Lavoro, ha coinvolto un centinaio di persone di tutte le età in un momento di ritrovo popolare nello Spazio Mirafiori MRF, con l’intento di unire simbolicamente la storia industriale della città e il senso dell’arte contemporanea, generando cantieri di senso e relazioni umane.
La precarietà dei percorsi professionalizzanti in ambito artistico e musicale, l’instabilità del lavoro e le difficoltà nella realizzazione professionale delle nuove generazioni sono state indagate in un convegno dal titolo Giovani, arti e professioni creative, curato da Filieradarte e Merkurio – Progetti Musicali, tenutosi a ottobre al Polo del ‘900 di Torino. Nel corso della conversazione tra accademici e professionisti ci si è interrogati sia sulla formazione alle professioni delle arti performative e digitali sia sulla sostenibilità dei mediatori artistici che rendono sempre più accessibile la cultura.
2019 – Danze e visioni per comunità plurali
Nel 2019 il progetto La Città Nuova - Danze e visioni per comunità plurali, si propone di dare corso all’espressione manifestata dal titolo stesso del progetto: partecipare attivamente e sperimentare una ‘Città Nuova’, una comunità plurale che attraverso la creazione artistica e culturale volge lo sguardo verso differenti culture, fragilità e dimensioni intime dei singoli individui.
Sul finire dello scorso ha preso corpo il progetto SOLITUDO – Corpi in ricerca della coreografa torinese Doriana Crema, insieme ai suoi collaboratori Raffaella Tomellini e Fabio Castello, che ha raccolto la comunità dei danzatori e dei coreografi, i quali hanno sperimentato in questi anni i percorsi formativi e gli eventi di danza contemporanea di comunità, intorno a un percorso coreografico condiviso con il pubblico. Si tratta di un lavoro che affronta tematiche attuali e diversificate: la presenza, l’accoglienza e la condivisione dei corpi, utilizzando assi di legno come strumento di mediazione creativa. Il percorso performativo coinvolge 30 persone tra danzatori e amatori della danza di comunità.
2020 – Environment
Il terzo anno ruota attorno al tema dell’Environment, inteso come relazione fra azione e spazio - naturale e artificiale - che la danza mette in forma, articola e ordina attraverso l’esperienza delle persone che lo abitano con motivazioni diversificate: artistiche, ludiche, funzionali, abitudinarie, contemplative, religiose, ecc. Le ricerche su gesto e natura di Virgilio Sieni (Nuovi Cantieri Culturali Isolotto) e le sperimentazioni di Luca Silvestrini negli spazi metropolitani (Royal Arsenal, Woolich, Londra) entreranno in dialogo sia con le comunità incontrate sul territorio torinese e piemontese negli anni precedenti sia con professionisti italiani e stranieri per dare vita ad una Città Nuova fra parchi urbani e spazi industriali dismessi e riqualificati, simbolo di una rinascita naturale e culturale che investe lo spazio pubblico all’aperto e lo spazio post-industriale con una architettura di comportamenti performativi in grado di presentare azioni artistiche che realizzano le potenzialità delle comunità plurali coinvolte, raccontano il presente e la storia dei luoghi e le persone. I processi di costruzione di comunità si saldano alle più recenti ricerche interdisciplinari fra danza e architettura, musica e spiritualità, sulla scia degli studi novecenteschi del Bauhaus, degli Experiments in Environment di Anna e Lawrence Halprin e del Judson Church Theatre.